martedì 18 ottobre 2016

La carta. Viaggi Immaginari.I sogni da una mappa del 500.

Inaugura Sabato 22 Ottobre ore 16.30 alla Biblioteca Oliveriana di Pesaro la mostra di illustrazione
La carta. Viaggi Immaginari.I sogni da una mappa del 500.


Espongono: Luca Caimmi, Eva Montanari,Nigraz, Magda Guidi,Luigi Raffaelli, Maja Celija, Spider, Mara Cerri, Barabara Orciari, Michele Ferri, Simona Mulazzani, Emanuela Orciari, Alessandro Baronciani, e Marco Smacchia. 
Note critiche a cura di Antonio Faeti.

Eva Montanari; Singolare descrizione dell'uomo conosciuto fino a qui...


EVA MONTANARI / SINGOLARE DESCRIZIONE DELL'UOMO CONOSCIUTO FINO A QUI

Per Eva Montanari, la mappa deve possedere un’umbratile leggerezza che definisce un modo di esistere: la consistenza onirica del materiale usato sposta interamente verso un approdo illusorio tutto il senso dei possibili viaggi e degli itinerari per essi ideati. La salda finezza dello stile sempre in bilico tra paradosso, ironia, riso, satira, eleganza, garantisce il senso ultimo di questo percorso: con una mappa così confezionata, il viaggio non avrà mai ipoteche turistiche, non sarà mai davvero garantito dall’Agenzia che l’ha ideato, qui le sorprese scandiscono ogni brandello del percorso, in una gulliverizzazione ammiccante ma infida. Due piedi spuntano dalla bocca del balenotto che ha ingoiato quel passeggero, diavoletti neri cavalcano un mostro rosso che ha tre teste, un dimostrante si reca a una indecifrabile manifestazione... Molto opportuna è la definizione specifica della mappa: “Singolare descrizione dell’uomo conosciuto fino a qui…” .

Antonio Faeti


Copertina del catalogo, Edizioni portatori d'acqua



Luca Caimmi, Mondi senza mappe

LUCA CAIMMI / MONDI SENZA MAPPE

Con il contributo proposto da Luca Caimmi, dominato da un nero spettrale che dialoga con diafane evanescenze, spettrali anche esse però capaci di mettere in scena una commedia rivolta ad ammonire, il catalogo delle mappe diventa ancora più consistente e sfiora i confini del possibile. Qui, la guida che lo strumento configura, ovvero la mappa di un mare nero che ricerca naviganti su navi morte (e infatti, secondo le compagnie di assicurazione, tali navi esistevano davvero...) dice di come ogni dimensione cartografica possa anche essere intesa come una mappa delle ammonizioni, come uno strumento temibile perché capace di raccogliere gli itinerari della sofferenza e i percorsi di un Altrove unicamente nero perché il nero (amatissimo da Renoir...) possiede una arcana consistenza coloristica. Però qui si dice che “l’architettura luminosa viene dal futuro” e allora l’invito ad esplorare non è unicamente tanatologico, la mappa non conduce necessariamente verso un’alba tragica. Il nero topografico può diventare il noir dei romanzi, del cinema, dei fumetti e meritare famosi esploratori che hanno dominato l’Immaginario.

Antonio Faeti

Luigi Raffaelli, La casa di famiglia

LUIGI RAFFAELLI / LA CASA DI FAMIGLIA

Proprio una mappa umanamente ultimativa, quella proposta da Luigi Raffaelli, quasi intendesse anche dirci che, nei lontani anni in cui trionfò la Pop Art (e non solo “la Pop Art in USA”...) un nuovo ordinamento percettivo avesse cominciato un dominio di cui non si vede la decadenza. Labirinto rosso: era una figura che la Pop Art amava, e qui ritorna, proprio dialogando con le lettere dell’Alfabeto, il reame indiscusso del “popartist”, atmosfera e lacrime da fumetto, perché la Comic Art e la Pop Art vantavano legami parentali di ogni tipo. Una forte connessione con il luogo grafico delle mappe viene ritrovata da Luigi Raffaelli che ha davvero tutta la perizia graficovisiva necessaria per recuperare quel mondo. Certo è che un grande stile complessivo, espresso entro eredità tecniche tanto diverse, doveva essere riportato alla dimensione delle mappe: quello stile guidò, orientò, indirizzò, condizionò. Fu una mappa di per sé.

Antonio Faeti

Maja Celia, 


MAJA CELIJA / IL TAVOLO

La mappa di Maja Celija è un’incantevole, iperrealistica guida al preludio dei sogni, a quel “viaggio prima dei viaggi” che si compie nell’oniricità degli studi pittorici, nell’oceano tipografico in cui si perdono perfino i Sette Mari. Ci prepara alla partenza, Maja, anche se non annuncia con precisione dove andremo. Però le matite, le forbici, gli inchiostri, i colori, i temperini, le sagome di carta in attesa di più precisa collocazione ci inducono ad alludere a una Mappa del Preludio, a una carta irrinunciabile di “ciò che viene prima”. Soprattutto gli scrittori hanno, a volte, provveduto a definire le mappe strumentali dei loro viaggi, ma qui abbiamo, invece, la carta onirica di un’illustratrice che ama il suo lavoro fino a immergersi nella sostanza materiale della sua vicenda autentica, nella essenziale fascinazione della sua verità più intima. 

Antonio Faeti


Magda Guidi, Campo Totale

MAGDA GUIDI / CAMPO TOTALE

Ecco allora il minuzioso realismo di Magda Guidi, che la induce a delineare uno spazio che possiede la circostanziata poesia di “ciò che è visto dall’alto”, proprio come se il pilota Antoine avesse osservato in volo l’universo del suo Piccolo Principe. È una mappa ossimorica, perché possiede l’evidenza del vero, ma la pone al servizio di bene identificabili Finzioni che sono via via richiamate da questo piccolo mondo riassuntivo in cui la vertigine di chi vede “da lassù” è alimentata dal fascinoso richiamo a una fantasticazione nutrita di letteratura popolare, di fiaba, di antropologia culturale, di feuilleton. I luoghi, pertanto, concedono varie e diverse informazioni, perché tutto è certamente vero, non probabile o suggerito da fraintendimenti. Ma la “casa della vecchina”, oppure l’ “isola dei poveri” alludono a quelle sedimentazioni in cui l’oralità negava la scrittura, mentre andava opportunamente perduto quel fattaccio (il fait divers della tradizione francese…) da cui nasceva il nome. La “torre della cornacchia”, e soprattutto la “casa dello spretato”, accostano alla memoria affettuosa il ricordo di chi soffrì, di chi ebbe paura, di chi anche poté comporre una mappa dell’alterità.

Antonio Faeti


A cura di Marco Savelli

Mostra dei disegni di 14 illustratori ispirati alla Oliveriana World Map, una carta nautica del 1508 conservata presso la Biblioteca Oliveriana di Pesaro.

 Sala dello Zodiaco della Biblioteca Oliveriana



Sarà presente Antonio Faeti


 IndirizzoVia Domenico Mazza, 97, 61121 Pesaro PU
tel. 0721 31873












2 commenti:

  1. Olá, Eva, como sempre seus desenhos me encantam profundamente. Desejo sucesso na exposição.
    Grande abraço
    Nelson Cruz

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